“Nibiru contro Melancholia” è il terzo singolo estratto da “Incubi senza horror”, il nuovo disco della band abruzzese Una Giornata Infausta. Due minuti di rock sporco, grezzo e dalle influenze punk e un testo catastrofico, ispirato a una pellicola del grande Lars Von Trier, sul possibile impatto col pianeta Nibiru e la conseguente fine del mondo
Com’è nata la vostra ultima produzione? C’è stata un’ispirazione particolare, e se sì quale?
Incubi senza horror, il nostro album, raccoglie tutto il materiale che abbiamo scritto negli ultimi anni, l’ispirazione ci è arrivata dalla vita di tutti i giorni i giorni (inquinamento, solitudine, terremoti, violenza, amicizia, introspezione, bombardamenti mediatici, amore…)
Quali sono le vostre principali influenze?
Il nostro sound è un mix delle nostre personalità, ognuno apporta la sua “impronta”, ognuno contribuisce con le proprie influenze, si passa dal rock, al progressive, al post rock, al cantautorato, al punk, al blues, al pop…
Come nascono i vostri brani?
Nascono da lunghissime jam session in sala prove, da improvvisazioni che registriamo, ognuno lavora sulla propria parte, poi tutti insieme decidiamo la struttura finale.
Cosa conta di più tra una pagina Facebook con tanti like o un buon disco?
Dipende da te, se suoni per il puro piacere di farlo, perché adori entrare in quella trance particolare, in quella dimensione parallela che solo la musica sa darti ti diremo “un buon disco”. Se suoni per gli altri, cioè fai la musica che piace agli altri, quella più di tendenza, studiando gli stereotipi che vanno per la maggiore in quel determinato istante ti diremo “una pagina Facebook con tanti like”. Certo l’ideale sarebbe avere tanti like facendo la musica che sai fare, o che vuoi fare, questo significherebbe che comunque riesci a comunicare bene, e chi ti ascolta è recettivo, e non è plagiato solo dalle mode.
Un aspetto positivo e uno negativo del fare musica?
L’aspetto positivo è quello di avere una carta in più nella vita per poter esprimere le proprie emozioni, il proprio stato d’animo e ciò che si ha da dire, arrivando ad un gran numero di persone. Quello negativo è proprio il fatto che spesso si vorrebbe poter arrivare a più persone possibile, ma per vari motivi non ci si riesce, e questo a volte può far scendere il morale.
Come pensate incida sulle relazioni personali far parte del mondo musicale?
Senza dubbio in modo estremamente positivo, perché la musica tende ad unire le persone e se sei un musicista avrai sicuramente modo di conoscere tanta gente, di frequentare sempre ambienti pieni di cultura e di persone interessanti, ed avrai sempre modo di coinvolgere gli altri con qualcosa di bello, come un concerto, magari un tuo concerto, o semplicemente l’ascolto di una canzone o un disco.
Credete che un artista debba schierarsi politicamente? Approvate la politica nella musica?
Crediamo che ognuno sia libero di porsi come meglio crede, esistono band come i Rage Against The Machine che hanno basato la loro cariera ed il loro successo sullo schieramento politico, noi come band amiamo sviluppare altri concetti, ma non è detto che in futuro non si cambi idea, vista la nostra continua voglia di sperimentare, non escludiamo niente.
Un artista (vivo o morto) con cui fareste un featuring?
Beh, questa è una domanda troppo personale per una band come la nostra, ognuno di noi ha proprie influenze che sono diverse da quelle degli altri… forse una band che piace a tutti, non nello stesso modo ovviamente, sono i Radiohead, un featuring iper sperimentale con loro ci starebbe tutto!
Quando vi siete ubriacati l’ultima volta?
Durante la nascita di “Oranjeboom”, canzone strumentale che fa parte del nostro primo ep. Il nome è preso dalla birra (notoriamente di fortissima gradazione alcoolica) che ci tirò quella tremenda
mazzata! Consigliatissima per le fasi creative, a patto che poi dormiate in sala prove…
Roulette russa / domande da pistola alla tempia, da rispondere senza tergiversare:
Beatles o Rolling Stones? Beatles
Venditti o De Gregori? De Gregori
Pasta o pizza? Pasta
Birra o vino? Birra
Chitarra o pianoforte? Chitarra
Arrivederci o addio? Arrivederci
È più Umberto Tozzi il Rod Stewart italiano o è più Rod Stewart l’Umberto Tozzi scozzese? L’unica cosa che li accomuna è l’improbabile capigliatura, comunque l’originale è Rod Stewart
Stiamo vivendo giorni molto complicati a causa dell’emergenza Coronavirus. Come vi sentite nell’affrontare questo momento e quanto sta incidendo sui progetti futuri?
Il momento non è sicuramente dei migliori…. l’unica cosa positiva è che ognuno di noi sta suonando come non aveva mai fatto nel corso della vita, però in modo autonomo….. chissà se tutto ciò sarà una manna per le nostre future creazioni, nuova linfa vitale.
A proposito: progetti per il futuro?
Abbiamo in cantiere già diverse nuove canzoni, da affinare, da levigare qui e là, ma entro fine anno, si spera, prenderanno forma in studio di registrazione…. Siamo vivi e vegeti, e con tanta voglia di sperimentare e metterci in gioco!
Iscriviti alla newsletter per ricevere tutte le news da Indiependence!
L’utilizzo dei dati personali inviati è tutelato ai sensi del Regolamento UE 2016/679 (GDPR). Leggi qui la nostra informativa sulla Privacy.