L’ultimo disco di Ciulla è una piccola antologia di ricordi di tante diverse personalità, i cui denominatori comuni sono sentimenti ed emozioni di natura diversa ma che sembrano appartenere ad un’unica grande anima. “Per me rappresenta la cosa più folle che abbia mai fatto e non smetterò mai di ringraziare la mia squadra e tutte le persone che hanno inviato le loro storie. Tra queste ci sono anche degli amici e dei colleghi che stimo moltissimo come Emma Nolde, Eugenio Sournia dei Siberia, Maru, Bonetti,Carlo e Simone dei Senna, Giacomo Gelati de Le Altri di B, Nicola Lombardo e Giorgio Mannucci”

Com’è nata la tua ultima produzione? C’è stata un’ispirazione particolare, e se sì quale?
A maggio avevo la necessità di fare uscire il mio nuovo singolo Mamma ho perso lo stereo e, per spingerlo al massimo, avevo pensato che sarebbe stato interessante trovare una manovra di marketing particolare. Ne ho parlato con la squadra e Simone di Costello’s ha avuto un’idea incredibile: chiedere ad amici e fan di inviarmi delle note vocali di due o tre minuti che contenessero aneddoti o episodi significativi della propria infanzia o adolescenza. Una volta raccolti questi audio, io sarei andato a musicarli come se fosse una sorta di audiolibro. Così ho fatto: il risultato è una cosa mai fatta prima che non prende ispirazione da nessuno. L’idea è venuta fuori perché volevamo sfruttare al massimo il contenuto del singolo che parla senza mezzi termini della mia vita mettendo in relazione il me “bambino” di tanti anni fa con quello adulto di oggi. Il risultato è un album di venti tracce musicate in poco più di una settimana che mi piace vederlo come un disco non soltanto mio ma anche di tutte le venti persone che hanno partecipato.

Quali sono le tue principali influenze?
Questa è la domanda che mi mette sempre un po’ di ansia perché non so mai cosa rispondere. La verità è che nella mia vita ho ascoltato sempre cose diverse e, quindi, credo di avere assimilato così tanta musica che ormai non riesco più a riconoscere quali sono le mie vere influenze. Ultimamente mi sento parecchio libero da ogni condizionamento, anche a costo di sembrare pretenzioso, mi sento di dire che almeno consciamente non mi ispiro più a nessuno.

Come nascono i tuoi brani?
Ecco un’altra domanda da un milione di dollari. E’ difficile spiegare come nascono le canzoni e tutte e volte che ne finisco una mi chiedo anche io come ho fatto. Penso che gran parte della bellezza di questo mestiere risieda proprio in questo mistero.

Cosa conta di più tra una pagina Facebook con tanti like o un profilo Instagram con tanti follower e un buon disco?
Conta semplicemente fare le cose, perseverare per la propria strada e vedere quello che succede.

Un aspetto positivo e uno negativo del fare musica?
Ovviamente ti posso parlare soltanto di me. Fare musica è la cosa che mi prende più di ogni altra cosa, quella che riesce maggiormente a connettermi alla vita. Mi prende però così tanto che tutto il resto va automaticamente in secondo piano, procurandomi dei problemi a livello affettivo e finanziario.

Come pensi incida far parte del mondo musicale sulle relazioni personali?
Nel mio caso, penso di non risultare sempre simpatico alle persone che ho intorno. Tendo infatti a chiudermi e, come ti dicevo prima, non è sempre il top per certi tipi di relazione. Penso però che questo essere stralunato sia un punto a favore per tante anime sensibili che spesso mi capita di incontrare. La verità è che mi stai facendo delle domande davvero difficili.

Cosa pensi dei messaggi politici all’interno delle canzoni? Credi che un artista debba schierarsi politicamente?
Rabbrividisco quando sento dire che gli artisti hanno il dovere morale di esporsi perché semplicemente penso che un’artista debba fare quello che gli pare. Spesso schierarsi equivale a conformarsi e sono d’accordo con Pasolini quando afferma che un’autore, in quanto tale, è per sua natura anticonformista.

Un artista (vivo o morto) con cui faresti un featuring?
Con Loredana Berté. Non te l’aspettavi eh?

Quando ti sei ubriacato l’ultima volta?
A Lucca in occasione del bellissimo concerto fatto in apertura a Dente. È stata una serata magnifica e come tutte le serate magnifiche ho voluto festeggiare con qualche bicchiere di troppo.

Roulette Russa / Domande da pistola alla tempia, da rispondere senza tergiversare:
Beatles o Rolling Stones? Beatles tutta la vita, che domande
Venditti o De Gregori? De Gregori (anche se io mi sento più Venditti)
Pasta o pizza? Pasta
Birra o vino? Vino
Chitarra o pianoforte? Pianoforte
Arrivederci o addio? Arrivederci, ma solo perché non riesco a dire addio
È più Umberto Tozzi il Rod Stewart italiano o è più Rod Stewart l’Umberto Tozzi scozzese Questa girala a Marzullo.

Abbiamo vissuto giorni molto complicati a causa dell’emergenza Coronavirus. Come hai affrontato questo momento particolare e quanto ha inciso l’emergenza e i relativi strascichi sulla tua attività e sui tuoi progetti futuri?
Ho passato il lockdown nella casa sul mare dove vivo attualmente quindi avevo la fortuna di scendere spesso in spiaggia per andare a fare due passi. A livello musicale, l’emergenza ha posticipato l’uscita del mio singolo ma mi ha dato la possibilità di montare per la prima volta nella mia vita di produrre due videoclip: quello di “Ventisette anni” e quello di “Io non ho paura”, due brani del mio primo disco.

A proposito: progetti per il futuro?
Abbiamo dei progetti importanti ma che al momento non posso svelare.

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