“Los Angeles” è il nuovo video dei Metropol. Disillusione di provincia e tante chitarre per la band viareggina, che si era presentata nel 2019 con l’album “Un Nuovo Inverno Nucleare”, realizzato con la produzione artistica di Karim Qqru (Zen Circus)
Com’è nata la vostra ultima produzione? C’è stata un’ispirazione particolare, e se sì quale?
In realtà non possiamo dire che ci sia stata un’ispirazione particolare, volevamo dare un seguito a quanto fatto nel nostro primo EP Farabola, tutto è nato quando siamo riusciti a far ascoltare i primi pezzi che avevamo a Karim degli Zen Circus, lui si è dimostrato da subito molto interessato alla produzione e questo ha dato una grande spinta in più a tutto il progetto.
Quali sono le vostre principali influenze?
Ci piace la musica anni ’90 dai Fugazi alle Spice Girls.
Come nascono i vostri brani?
Non abbiamo un metodo registrato, qualche volta può partire da un testo e altre volte da un giro di chitarra, nelle intenzioni cerchiamo di raccontare quello che ci circonda, che sia ora nel presente o nel passato (ma anche aspettative per il domani).
Cosa conta di più tra una pagina Facebook con tanti like o un profilo Instagram con tanti follower e un buon disco?
Non sai quanto vorremmo rispondervi che conta solo un buon disco. Purtroppo oggi non è così, ma pensiamo anche che non lo sia mai stato. Sono cambiati i canali ma anche il messaggio più nobile del mondo ha bisogno di essere veicolato per non finire nel vuoto.
Un aspetto positivo e uno negativo del fare musica?
Molto sinteticamente: è una sensazione bellissima, ma molto probabilmente ti sveglierai ogni giorno più povero.
Come pensate incida far parte del mondo musicale sulle relazioni personali?
Se intendi le relazioni personali che abbiamo costruito nel tempo, pensiamo che ogni musicista sappia che inevitabilmente si troverà circondato da persone che capiscono (non per forza condividendo) cosa stia facendo e probabilmente perderà le altre. È fisiologico!
Cosa pensate dei messaggi politici all’interno delle canzoni? Credete che un artista debba schierarsi politicamente?
Crediamo che se uno ha veramente qualcosa da dire è giusto che lo dica anche attraverso la musica. Certo se deve solo ripetere slogan magari farebbe meglio a star zitto, però eventualmente è un problema suo. Stesso discorso per lo schieramento, se uno crede davvero in ciò per cui si schiera ben venga.
Un artista (vivo o morto) con cui fareste un featuring?
Siete cattivi, ci volete morti! Diciamo Bowie così non si offende nessuno (a parte lui).
Quando vi siete ubriacati l’ultima volta?
Nell’ultima chiamata Skype credo, il 25 Aprile.
Roulette russa / Domande da pistola alla tempia, da rispondere senza tergiversare:
Beatles o Rolling Stones? Beatles
Venditti o De Gregori? Venditti (forza Roma)
Pasta o pizza? Pizza
Birra o vino? Fate vobis
Chitarra o pianoforte? Chitarra
Arrivederci o addio? Arrivederci
È più Umberto Tozzi il Rod Stewart italiano o è più Rod Stewart l’Umberto Tozzi scozzese? Che domande, è chiaramente Rod Stewart l’Umberto Tozzi scozzese.
Stiamo vivendo giorni molto complicati a causa dell’emergenza Coronavirus. Come vi sentite nell’affrontare questo momento e quanto sta incidendo sui progetti futuri?
Ovviamente è un momento drammatico e ci sono problemi più importanti, noi questa primavera/estate saremmo stati un po’ in giro a promuovere l’album, però abbiamo appena fatto uscire il video di Los Angeles girato interamente da noi in quarantena.
A proposito: progetti per il futuro?
Stiamo approfittando dello stop per scrivere nuove canzoni, progetti nel senso stretto è un po’ impossibile farne al momento. Quando sarà possibile cercheremo di recuperare le date perse ed entreremo in studio per registrare la roba nuova.
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