Emanuele Via e & Charlie T hanno pubblicato “Resina”, un album di composizioni dalla forte componente evocativa e simbolista. “Siamo partiti dal legno”. A ritroso sono arrivati agli alberi.

Com’è nata la vostra ultima produzione? C’è stata un’ispirazione particolare, e se sì quale?
Nasce tutto poco più di un anno fa, quando dopo un mini tour Emanuele decide di riprendere il lavoro compositivo di un nuovo disco puntando su un organico fisso di musicisti, in modo tale da creare la giusta simbiosi ed il giusto clima per un lavoro composito. Da qui nasce l’ispirazione
dell’album Resina ovvero il legno, materiale costitutivo di tutti gli strumenti da noi suonati, ricondotto alla sua origine, gli alberi, di cui ogni brano porta un nome.

Quali sono le vostre principali influenze?
Essendo composizioni con una forte componente evocativa i richiami sono ai grandi autori di musiche per immagini, soprattutto in ambito cinematografico, come Elfman, Morricone, Ezio Bosso, Nyman, Zimmer e in ambito classico il simbolismo.

Come nascono i vostri brani?
Parte tutto dal lavoro compositivo al pianoforte da parte di Emanuele che tiene però conto di consigli a livello strumentale da parte di ogni componente dei Charlie T.

Cosa conta di più tra una pagina Facebook con tanti like o un profilo Instagram con tanti follower e un buon disco?
Al giorno d’oggi i social giocano sicuramente un ruolo importante nella promozione di un artista. Al di là delle differenze di utenza e contenuti tra FB e IG, che vanno tenute in conto utilizzando entrambi, la cosa importante è utilizzarli con l’intento di portare qualcosa di buono alle persone, farle innamorare nel modo più spontaneo possibile per avere un fan base solida e reale, a prescindere dai numeri. Detto ciò quello che si propone deve essere il più qualitativamente valido per far sì che possa piacere, quindi l’importanza di un disco ben realizzato è fondamentale.

Un aspetto positivo e uno negativo del fare musica?
L’aspetto positivo risiede forse nella libertà dell’espressione artistica. L’aspetto negativo può essere rappresentato dall’incertezza dei risultati, ma fa parte del gioco e forse rappresenta anche uno stimolo.

Come pensate incida far parte del mondo musicale sulle relazioni personali?
La musica, per sua natura, sicuramente favorisce la condivisione e l’apertura nei confronti dell’altro e stimola un’accentuata sensibilità; probabile che questi rappresentino caratteristiche che favoriscono le relazioni personali.

Cosa pensate dei messaggi politici all’interno delle canzoni? Credete che un artista debba schierarsi politicamente?
Con una battuta potremmo dire che fortunatamente il nostro progetto è solo strumentale. Scherzi a parte è un terreno ostico, la musica sicuramente è un forte veicolo di significati e questo può diventare un’arma a doppio taglio. L’artista ha la possibilità di scegliere se comunicare bene o meno.

Un artista (vivo o morto) con cui fareste un featuring?
Probabilmente Willie Peyote. Le commistioni di genere ci affascinano e sono un terreno artisticamente ricco.

Quando vi siete ubriacati l’ultima volta?
Tutti assieme mai capitato. Diciamo che in questo momento ci piacerebbe solo brindare tranquillamente ad un nostro concerto con la gente che ci ascolta.

Roulette russa / Domande da pistola alla tempia, da rispondere senza tergiversare:
Beatles o Rolling Stones? Beatles
Venditti o De Gregori? De Gregori
Pasta o pizza? Pizza
Birra o vino? Vino
Chitarra o pianoforte? Pianoforte
Arrivederci o addio? Arrivederci
È più Umberto Tozzi il Rod Stewart italiano o è più Rod Stewart l’Umberto Tozzi scozzese? Bisognerebbe provare a sentire Gloria in scozzese.

Stiamo vivendo giorni molto complicati a causa dell’emergenza Coronavirus. Come vi sentite nell’affrontare questo momento e quanto sta incidendo sui progetti futuri?
Sicuramente la lontananza dai palchi e dal pubblico pesa, per tutto il sistema musica, locali ecc. Noi però guardiamo sempre il lato positivo ed è per questo che nonostante il periodo abbiamo deciso di lanciare lo stesso il nostro album che era già programmato, per dare un segnale e portare un po’ di leggerezza alle persone.

A proposito: progetti per il futuro?
Tornare a riabbracciarci e suonare in pubblico.

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