Il sound degli Scarled è il risultato di un mix di tastiere, synth e arpeggiatori di stampo anni 80, linee vocali malinconiche e groove di batteria ipnotici. Dopo l’uscita del singolo “Factory” stanno approfittando della quarantena per registrare nuove canzoni

Com’è nata la vostra ultima produzione? C’è stata un’ispirazione particolare, e se sì quale?
Il nostro ultimo singolo, Factory, nasce a livello musicale da un semplice giro di accordi al piano che scrisse il nostro cantante anni fa. Una volta ripreso in mano, si può dire che il resto sia venuto da se. Per il testo, sicuramente è nato da un’osservazione della realtà in cui viviamo negli ultimi anni che spesso tende a disumanizzare l’uomo e a trattarlo alla stregua di un numero.

Quali sono le vostre principali influenze?
Le maggiori ispirazioni sono sicuramente alcune correnti degli anni ’80 come synthpop o new wave per quanto riguarda il sound generale. Altra cosa che ci influenza molto sono alcune colonne sonore, specialmente di serie tv come Stranger Things o Twin Peaks. Come band abbiamo comunque tutti un background rock e alcuni artsti in particolare che ci ispirano, soprattutto per la capacità di essere vari possono essere Steven Wilson e David bowie. Noi poi cerchiamo di fondere il tutto con un approccio moderno e attuale. Ognuno di noi poi ha ascolti anche molto diversi ma abbiamo deciso di fondare questo progetto su questo sentimento comune.

Come nascono i vostri brani?
I nostri pezzi nascono in vari modi, dal lato più tecnico spesso da idee che i singoli sviluppano per conto proprio e che poi vengono completate assieme. A livello tematico nascono sempre da ciò che ci circonda, dalle vite che viviamo e dalle emozioni, a volte positive, a tratti negative, che proviamo.

Cosa conta di più tra una pagina Facebook con tanti like o un profilo Instagram con tanti follower e un buon disco?
Di sicuro il buon disco (o più in generale un buon prodotto) è la prima cosa per noi. Crediamo che la qualità, nel breve o nel lungo termine, paghi. Certo è che l’importanza dei social e del saper utilizzarli nel modo giusto non è qualcosa di superfluo nel mondo in cui viviamo e, per fortuna o purtroppo, può fare una grande differenza.

Un aspetto positivo e uno negativo del fare musica?
Di positivo c’è sicuramente che si tratta di un lavoro creativo, che coinvolge emozioni, proprie e delle altre persone. L’altra faccia della medaglia è che ovviamente non è un mondo dov’è facile conquistare un proprio spazio e a volte può capitare che l’impegno non si tramuti automaticamente in risultato.

Come pensate incida far parte del mondo musicale sulle relazioni personali?
Incide sicuramente a livello di tempo. Perchè è una passione che (chiunque musicista può confermare) prende davvero molto del tuo tempo libero. La musica però ti da anche la possibilità di conoscere tantissime persone diverse e di ampliare i tuoi orizzonti.

Cosa pensate dei messaggi politici all’interno delle canzoni? Credi che un artista debba schierarsi politicamente?
Crediamo che un artista non debba sentirsi obbligato a schierarsi politicamente (come, invece, alcuni decenni fa era solito fare in Italia). Se trattare o meno temi politici e in quale misura è semplicemente pura sensibilità dell’artista. L’importante è che abbia qualcosa da dire o da raccontare, che poi sia politico, sociale o puramente sentimentale non incide sul valore di un artista.

Un artista (vivo o morto) con cui fareste un featuring?
David Bowie, Steven Wilson, Freddie Mercury… e perchè no anche Billie Eilish. Un’artista italiana con cui ci piacerebbe fare un vero e proprio feat. è Francesca Michielin.

Quando vi siete ubriacato l’ultima volta?
Sam: Qualche mese fa
Pier: Troppo tempo fa
Milo: L’altro ieri

Roulette Russa / Domande da pistola alla tempia, da rispondere senza tergiversare:
Beatles o Rolling Stones? Beatles E Rolling Stones
Venditti o De Gregori? Venditti la musica, De Gregori i testi
Pasta o pizza? Pizza
Birra o vino? Birra
Chitarra o pianoforte? La mamma o il papà?
Arrivederci o addio? Arrivederci
È più Umberto Tozzi il Rod Stewart italiano o è più Rod Stewart l’Umberto Tozzi scozzese È più Nek lo Sting italiano

Stiamo vivendo giorni molto complicati a causa dell’emergenza Coronavirus. Come vi sentite nel dover affrontare questo momento e quanto sta incidendo l’emergenza sulla tua attività e sui tuoi progetti futuri?
Sono giorni difficili per tutti e purtroppo alcuni mondi come quello del turismo, della ristorazione o dell’intrattenimento dal vivo sono fra i più colpiti perchè saranno giocoforza gli ultimi a poter riprendere le attività. Nei mesi precedenti noi ci siamo concentrati nel lavoro in studio e di creazione di materiale nostro. Per quest’estate avevamo in programma di inziare con l’attività live ma ovviamente tutto dovrà essere rimandato.

A proposito: progetti per il futuro?
In canna abbiamo un nuovo singolo che aspetta solo di uscire. Per il resto vista la totale incertezza sull’attività dal vivo nel periodo estivo ne approfitteremo per entrare in studio e registrare del materiale nuovo.

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