“Quello che conta è che l’essere umano impari a dare valore a se stesso e ai suoi simili, a rispettare il pianeta e tutte le sue forme di vita e a costruire una società che si fondi su un’economia etica e incoraggi ogni persona a coltivare se stesso senza più svendersi”. Abbiamo intervistato Mosè Santamaria

Com’è nata la tua ultima produzione? C’è stata un’ispirazione particolare, e se sì quale?
L’ultimo album è nato dall’esigenza di raccontare le difficoltà di questo vivere moderno fatto di posti di lavoro alienanti che spremono come limoni spremuti i propri dipendenti, di un’umanità sempre più digitalizzata e meno reale e la voglia di fuggire, scappare da una vita che sembra inghiottire i nostri sogni in un buco nero di perplessità e dubbi esistenziale (se ci si arriva ad averli).

Quali sono le tue principali influenze?
Per questo disco, mi sono ispirato alla mia vita a quella dei miei amici, ai messaggi che si scrivono di getto su whatsapp, ai commenti sui social, alle storie che sentivo dal tavolo accanto al mio in qualche bar o al ristorante.

Come nascono i tuoi brani?
“Ma le canzoni son come i fiori nascon da sole, sono come i sogni e a noi non resta che scriverle in fretta perché poi svaniscono e non si ricordano più.”

Cosa conta di più tra una pagina Facebook con tanti like o un buon disco?
Dipende per cosa, una pagina con tanti like e dei follower non attivi non serve a nulla, vedo molti miei colleghi che comprano i like, gli ascolti su spotify e follower su instagram… Credo che vinca sempre un bel disco, una bella canzone… perché sono quelle che portano i numeri, allora una pagina con tanti like è una bella conseguenza, vuol dire che hai dato realmente qualcosa a chi ti ascolta!

Un aspetto positivo ed uno negativo del fare musica?
L’aspetto positivo è quello di base, ovvero suonare, comporre, scrivere, un mix tra l’aspetto creativo, la ricerca ed esprimere le proprie emozioni. Quello negativo alcuni uffici stampa che si fanno pagare oro e non sanno neppure fari fare una recensione su un magazine, le mafie di chi fa suonare gli stessi, le invidie tra artisti. Ai nostri livelli dovremmo unire le forze e creare un sistema che scavalchi il mainstream. Utopia?

Come pensi incida sulle relazioni personali far parte del mondo musicale?
Credo che le invidie fra artisti siano una guerra tra poveri, più collettivi e più collaborazioni tra questi renderebbero la musica un posto migliore.

Credi che un artista debba schierarsi politicamente? Approvi la politica nella musica?
Credo che sei schierato a sinistra Italia e fai il cantautore e sei pure credibile ti si aprono le porte e ti osannano come il nuovo De Andrè (che era anarchico, come Guccini). Se sei di destra ti si chiudono. Per quanto mi riguarda non ho mai votato a destra, non mi sento rappresentato più dalla sinistra. Destra e Sinistra sono concetti obsoleti è come parlare di Guelfi e Ghibellini. Adesso c’è chi sta sopra e chi sta sotto, nelle mie canzoni parlo di rivoluzione, invoco a un nuovo Umanesimo, di una società addormenta e invito a guardarsi dentro, a fare un lavoro su di sé per risvegliare la propria coscienza. In una canzone scrivo che i veri terroristi sono i giornalisti, riferendomi al mainstream che sono servi del potere, della massoneria che muove le fila degli stati, delle multinazionali e delle banche che finanziano guerra e seminano morte. Non so se un artista si debba schierare… Posso dirti che per me quello che conta è che l’essere umano impari a dare valore a se stesso e ai suoi simili, a rispettare il pianeta e tutte le sue forme di vita e a costruire una società che si fondi su un’economia etica e incoraggi ogni persona a coltivare se stesso senza più svendersi per poche briciole per otto ore di lavoro e avere 20 giorni d’aria all’anno.

Un artista (vivo o morto) con cui faresti un featuring?
Francesco Bianconi e Gianna Nannini

Quando ti sei ubriacato l’ultima volta?
Nel 2018.

Roulette russa: domande da pistola alla tempia, da rispondere senza tergiversare:
Beatles o Rolling Stones? I Pooh!
Venditti o De Gregori? Antonello De Gregori! ahahahahah
Pasta o pizza? Pasta
Birra o vino? Birra
Chitarra o pianoforte?Piano
Arrivederci o addio?Arrivederci
È più Umberto Tozzi il Rod Stewart italiano o è più Rod Stewart l’Umberto Tozzi scozzese?Ahahahahahahahahaah, Rod Stewart l’Uberto Tozzi Scozzese

Stiamo vivendo giorni molto complicati a causa dell’emergenza Coronavirus. Come ti senti nell’affrontare questo momento e quanto sta incidendo sui tuoi progetti futuri?
Vivo giorno per giorno, cerco di stare sereno, ottimizzare il mio tempo. Evito di usare i social e il cellulare il più possibile, ne approfitto per disintossicarmene un po’. Leggo, studio, medito, faccio esercizio fisico, cucino, ovviamente suono e canto. Un po’ si sarei dovuto uscire con un singolo il 17 aprile, ma non siamo riusciti a registrare le voci.

A proposito: progetti per il futuro?
Al momento ho diversi singoli nuovi con il quale uscire durante il 2020.

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