A due anni di distanza dall’uscita del primo album, i Giannutri tornano con il loro primo singolo “Lucio e Fabio”, che anticipa il nuovo disco intitolato “Al ritorno dalla campagna”. La canzone racconta di due ragazzi ripercorrono l’adolescenza camminando tra i campi. Ma la campagna, come la vita, nasconde anche delle insidie: “nella notte come due coglioni c’è da stare attenti, altro che ridere”

Com’è nata la vostra ultima produzione? C’è stata un’ispirazione particolare, e se sì quale?
Il nostro secondo album Al ritorno dalla campagna ha nel titolo gli elementi che ci hanno ispirato a scriverlo. Voglia di esprimere un mondo genuino e semplice come quello della campagna.

Quali sono le vostre principali influenze?
Cantautorato italiano e in generale tutta la buona musica che ci passa sottomano. Giannutri – tra le altre cose – è il titolo di un bell’album di Concato del ’90. In questo ultimo album esce fuori una vena più schitarrante (cos’è appunto la campagna senza una chitarra al seguito?) rispetto all’anima più latin del primo disco.

Come nascono i vostri brani?
È un continuo scambio di idee, frammenti, che poi cerchiamo di modellare insieme. Vivendo molto distanti la tecnologia ci aiuta molto in questo. Non penso che sarebbe stato possibile fare musica in questo modo 20 anni fa.

Cosa conta di più tra una pagina Facebook con tanti like o un buon disco?
Certamente un buon disco. Con tanti like.

Un aspetto positivo e uno negativo del fare musica?
La musica è al di là del bene e del male. È necessaria come respirare, o fare la pipì.

Come pensate incida sulle relazioni personali far parte del mondo musicale?
Se fai bella musica vieni visto automaticamente come una bella persona… e spesso lo sei!

Credete che un artista debba schierarsi politicamente? Approvate la politica nella musica?
La politica c’è dappertutto e a volte anche nella musica. È importante che la politica sia presente nella vita di una persona, ma non è detto che debba entrare per forza anche nella musica di una persona…dipende dalla sensibilità di ciascuno. Ciò detto apprezziamo molto i contenuti politici di alcuni artisti, che ci hanno indubbiamente fatto crescere.

Un artista (vivo o morto) con cui fareste un featuring?
Limone (ignoriamo se al momento sia vivo o morto).

Quando vi siete ubriacati l’ultima volta?
Luca a Natale. È stato molto brutto. Edoardo abita in Sudan, dove c’è la Sharia e trovare alcol non è facile.

Roulette russa / domande da pistola alla tempia, da rispondere senza tergiversare:
Beatles o Rolling Stones? Beatles
Venditti o De Gregori? De Gregori
Pasta o pizza? Pasta della pizza
Birra o vino? Vino
Chitarra o pianoforte? Pianoforte
Arrivederci o addio? Arrivederci e grazie
È più Umberto Tozzi il Rod Stewart italiano o è più Rod Stewart l’Umberto Tozzi scozzese? La prima, comunque entrambi odorano di Scotch

Stiamo vivendo giorni molto complicati a causa dell’emergenza Coronavirus. Come vi sentite nell’affrontare questo momento e quanto sta incidendo sui progetti futuri?
Oggi più che mai vorremmo comprare casa a Giannutri. Comunque visto che abitiamo a circa 5000 km di distanza non viviamo in maniera particolarmente traumatica questa esperienza, da un punto di vista artistico.

A proposito: progetti per il futuro?
Trovare una moglie, sposarci e metter la testa a posto. E magari fare tre, anche quattro dischi, e vederli crescere.

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