“L’idea è nata in maniera veramente spontanea una sera quando, discutendo di varie tematiche ci siamo resi conto che oggi in diverse canzoni di vari artisti si possono sentire gli elogi ad alcune bellissime città d’Italia come Milano, Roma e Bologna. Da qui la domanda: perché nelle canzoni non si sente mai parlare di Firenze? Poi non abbiamo fatto altro che pensare a dei posti meravigliosi che Firenze ci offre quotidianamente e abbiamo ritenuto il Piazzale Michelangelo quello più opportuno a ciò che volevamo descrivere”

Com’è nata la vostra ultima produzione? C’è stata un’ispirazione particolare, e se sì quale?
Volevamo raccontare qualcosa che fosse realmente ambientato nella nostra città, Firenze. Ci siamo resi conto che molti artisti contemporanei citano diverse città italiane, prime su tutte, Milano, Roma e Bologna. Da qui l’idea di giocare con Firenze.

Quali sono le vostre principali influenze?
Beh, noi siamo nati come una rock band, e tuttora ci definiamo come tali. Sicuramente con il passare del tempo abbiamo cercato di studiare sonorità piu moderne ma mai perdendo la nostra vera identità. Una band che sicuramente ci ha ispirato moltissimo sono i Muse. Sono probabilmente l’esempio perfetto di quello che ci piacerebbe proporre alla gente, un mix tra rock e moderno.

Come nascono i vostri brani?
In maniera abbastanza naturale, scrivere per noi è sempre stata un’esigenza. Questo progetto è nato proprio per questo motivo. Mettersi alla prova. Cercare di creare qualcosa che fosse soltanto nostro. Come nascono nello specifico è difficile dirlo, probabilmente la voglia di sperimentare, di mettersi alla prova è fondamentale per lasciarsi trasportare da ciò che uno riesce a suonare.

Cosa conta di più tra una pagina Facebook con tanti like o un buon disco?
Bellissima domanda. Visti i tempi che corrono probabilmente ti diremmo i like su Facebook, ma noi siamo conservatori e non c’è niente di più soddisfacente che un buon disco da ascoltare in cuffia. Soprattutto se il disco è tuo.

Un aspetto positivo e uno negativo del fare musica?
Aspetto positivo sicuramente sono tutte le emozioni che la musica è in grado di dare. Cose che se non provi sono molto difficili da spiegare. L’adrenalina del palco, il calore della gente, son tutte cose che una volta provate non puoi proprio più farne a meno. Aspetti negativi, probabilmente la difficoltà di immettersi nel panorama discografico. Ci vuole tempo e pazienza.

Come pensate incida sulle relazioni personali far parte del mondo musicale?
Difficile a dirsi. Sicuramente chi ti sta accanto deve sapere cosa comporta il tuo lavoro. Le attenzioni della gente, il fatto magari di stare molto tempo fuori casa, etc. Una volta capito questo secondo noi non ci dovrebbero essere problemi.

Credete che un artista debba schierarsi politicamente? Approvate la politica nella musica?
Crediamo che ognuno abbia il diritto di sfruttare la propria popolarità come vuole. Personalmente a noi non interessa, lasciamo che se ne occupino altri. Noi ci concentriamo sulla musica.

Un artista (vivo o morto) con cui fareste un featuring?
Zucchero.

Quando vi siete ubriacati l’ultima volta?
Sono cosi tante che è difficile ricordare AHAHAHAH. No, a parte gli scherzi, ci piace molto passare del tempo insieme bevendo qualcosa, sono i momenti in cui probabilmente le canzoni prendono vita. Sul palco ci piace bere, ma senza esagerare. Cerchiamo di essere più perfezionisti possibile, e l’alcool sicuramente non aiuta.

Roulette russa / domande da pistola alla tempia, da rispondere senza tergiversare:
Beatles o Rolling Stones? Rolling Stones
Venditti o De Gregori? De Gregori
Pasta o pizza? Pasta
Birra o vino? Birra tutta la vita
Chitarra o pianoforte? Entrambi
Arrivederci o addio? Addio
È più Umberto Tozzi il Rod Stewart italiano o è più Rod Stewart l’Umberto Tozzi scozzese? La prima

Stiamo vivendo giorni molto complicati a causa dell’emergenza Coronavirus. Come vi sentite nell’affrontare questo momento e quanto sta incidendo sui progetti futuri?
Ci sentiamo un po’ persi, ma grintosi nel riprende il nostro percorso una volta che tutto sarà finito. Purtroppo questa emergenza ci ha colpito in maniera non indifferente. Perché a marzo è uscito un altro nostro singolo ed erano previste tante cose che purtroppo non ci saranno più. Speriamo che tutto si risolva il prima possibile nella speranza di poter riaprire il discorso tour per questa estate. Perché per artisti giovani come noi i live, oltre che ad essere molto importanti per mantenere viva la carica, rappresentano il 90% del nostro guadagno.

A proposito: progetti per il futuro?
Ancora da stabilire, ma ci sarà un singolo estivo. E un album, molto presto.

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