A supporto del nuovo singolo “Non chiami mai” dei Bob Balera è arrivato un divertente video girato tra il Circolo Quadro di Cittadella (PD) e le case di tantissimi amici, che hanno contribuito in prima persona, utilizzando i propri smartphone, alla riuscita del video

Com’è nata la vostra ultima produzione? C’è stata un’ispirazione particolare, e se sì quale?
Il nostro ultimo singolo Non Chiami Mai è il brano che probabilmente ha avuto la gestazione più particolare fra tutti quelli composti fino ad ora: è stato composto in una malga poco distante da Bassano Del Grappa, un luogo assolutamente affascinante, a una decina di km dal mondo “civilizzato”, ma allo stesso tempo in un’altra dimensione, fatta di pace, serenità e personaggi ameni. Ci eravamo trasferiti per tre giorni di full immersion musicale, volevamo fare il punto sui brani che avrebbero dovuto comporre il nostro secondo album e, durante la notte del secondo giorno, improvvisando su un giro di accordi (piuttosto elaborato) proposto da Filippo, il nostro chitarrista, è nato il tutto. Compagna di session e di ascolti, ai margini della sala dove provavamo, l’asina Bella, mascotte della malga. Penso che tutto questo, in qualche modo, sia stato di ispirazione e questo senso di serenità e speranza, pur all’interno di una storia d’amore “irrisolta”, come quella trattata nel testo della canzone, emerga.

Quali sono le vostre principali influenze?
Partiamo dalla base di tutto: Lucio Battisti. Per questo ultimo singolo i Beatles, senz’altro presi nei loro episodi più pop. Al di là poi di un indiscutibile  background indie anni 90 e 2000, percepibile nelle nostre esperienze all’interno di gruppi dove abbiamo militato precedentemente ai Bob Balera, in questo progetto abbiamo voluto riprendere un certo sound tipico del cantautorato italiano anni ’70 e ’80: quindi Ivan Graziani, Celentano (che omaggiamo anche con un brano che porta il suo nome), ma, perché no, anche certe cose di Umberto Tozzi, Mal & The Primitives e Gianna Nannini. Abbiamo anche creato una playlist sul nostro profilo Spotify, dove approfondiamo ulteriormente la questione con una discreta varietà di canzoni che hanno segnato i nostri ascolti.

Come nascono i vostri brani?
A malincuore (?) principalmente da Romeo, che porta normalmente un giro di accordi, o talvolta anche solo una melodia, dalla quale partiamo poi imbastendo uno scheletro che spesso,  prima di giungere alla sua stesura finale, subisce innumerevoli variazioni. Per tutto il periodo successivo all’uscita del nostro primo album, ci siamo comportati come una vera e propria band, jammando in saletta fino alla sfinimento; negli ultimi tempi, invece, complice la partenza di Filippo (chitarra), trasferitosi per lavoro a Roma, un passo indietro di Jacopo (tastiera), e Antonio (batteria) disponibile solo nei weekend, io e Romeo abbiamo cominciato a lavorare molto con il computer, cosa che ha portato giocoforza ad un nuovo stile di arrangiamento.

Cosa conta di più tra una pagina Facebook con tanti like o un buon disco?
Mi piacerebbe dire, anzi spero, un buon disco, ma con un margine di dubbio.

Un aspetto positivo e uno negativo del fare musica?
Dunque…sentire la pelle d’oca suonando un brano in cui ho messo un po’ di me. È una splendida sensazione. L’aspetto negativo? Fare i conti con ciò che volevi diventare, e che non sei diventato.

Come pensate incida sulle relazioni personali far parte del mondo musicale?
Mi piace pensare che far parte del mondo musicale (almeno come musicista, o pseudo tale), significhi avere propensione all’ascolto. Così come della musica altrui, o semplicemente delle parti di arrangiamento dei tuoi compagni di band, anche dei punti di vista differenti.

Credete che un artista debba schierarsi politicamente? Approvate la politica nella musica?
Non credo che un artista “debba” schierarsi politicamente, credo che possa farlo se ha interesse  per l’argomento e se ha qualcosa da dire. I Bob Balera al momento non hanno mai parlato espressamente di politica nei propri testi, che spesso riguardano vicende personali legate alle relazioni, ai sentimenti, ma, chissà, forse potrebbe accadere in futuro. Fondamentalmente lo faremo se riterremo di avere qualche contenuto valido.

Un artista (vivo o morto) con cui fareste un featuring?
Domanda difficilissima, a cui darò una risposta di cui mi pentirò tra pochi minuti. In questo preciso istante… fammi pensare… direi Lucio Battisti, senz’altro.

Quando vi siete ubriacati l’ultima volta?
Facile, il venerdì precedente al lockdown in Veneto (se non erro il 6 Marzo), in un ristorante del centro di Cittadella dove ci troviamo spesso con il nostro produttore Claudio Corradini, per parlare di musica, fare dei piani di lavoro e pensare a strategie varie. Ora, come si suol dire, non tutta la quarantena vien per nuocere: da più di un mese sono in dieta detossinante, attendo di bere il prossimo bicchiere di vino quando riapriremo il locale che gestisco con un socio (temo quindi molto in là nel tempo ancora).

Roulette russa / domande da pistola alla tempia, da rispondere senza tergiversare:
Beatles o Rolling Stones? Beatles, senza dubbio, pur apprezzando anche i colleghi
Venditti o De Gregori? De Gregori tutta la vita
Pasta o pizza? Pizza, ma con meno enfasi della risposta precedente
Birra o vino? VINO
Chitarra o pianoforte? Chitarra
Arrivederci o addio? A frappé!
È più Umberto Tozzi il Rod Stewart italiano o è più Rod Stewart l’Umberto Tozzi scozzese? Uhu, senz’altro Rod Stewart è un timido surrogato del grande TOZZI!

Stiamo vivendo giorni molto complicati a causa dell’emergenza Coronavirus. Come vi sentite nell’affrontare questo momento e quanto sta incidendo sui progetti futuri?
Il periodo è senza precedenti, almeno dalla metà del secolo scorso, e, verosimilmente, cambierà radicalmente la vita di tutti noi, non solo nell’immediato, ma (spero) negli anni a venire. L’augurio è che possa essere un momento di crescita per tutti, di introspezione, anche di spiritualità. Fermarci e rallentare, concepire una routine diversa. I Bob Balera al momento sono un farmacista, un medico e un macellaio, tutti impegnati, su fronti diversi, in questo eccezionale momento. Per il resto, chiaramente sta incidendo sui progetti musicali, rallentandoli. Se non altro, chiamando in causa amici e musicisti dell’etichetta (Dischi Soviet Studio),  siamo riusciti  a portare a  termine  in “quarantena” il videoclip di Non Chiami Mai. Non ci perdiamo d’animo. Questo a ogni costo.

A proposito: progetti per il futuro?
Tanti, ma andiamo per ordine: intanto il nuovo album (ma forse prima un altro singolo).

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