Indiependence presenta L’odore di benzina, un instant album di dieci canzoni concepito, scritto e registrato da Niccolò Bosio in questi giorni difficili di quarantena, con l’idea di nobilitarli e non farli scivolare via senza provare ad afferrarne un senso. Come ha scritto Matteo Gorgoglione nella sua presentazione al disco (che potete leggere interamente più in basso): “Niccolò scivola e dondola tra le rime, quelle più impervie e quelle più comuni, tenendo ben saldo il nottolino per entrare in stanze, oggetti, sentimenti. Tocca da vicino la parola rimpianto, senza mai nominarlo. Spinge più in là la parola nostalgia, senza mai nominarla. Racconta uno dieci o cento amori e solitudini indicando, alludendo, senza mai descriverli”.

Nato a Torino nel 1985, Niccolò è meccanico del suono e musicista, produttore di musica e colonne sonore per film e TV, fisarmonicista e arrangiatore. Ha collaborato con diverse formazioni del panorama musicale torinese e non. A fine 2019 ha registrato il suo primo disco, Orafi e Orfani, che avrebbe dovuto vedere la luce ad aprile 2020, ma ha lasciato il posto, stante l’attualità, a L’odore di benzina, che possiamo a tutti gli effetti considerare come la sua prima pubblicazione nonostante sia la sua seconda opera.

L’album, presentato lunedì 30 marzo alle ore 18.00 con una première sul canale Youtube di Indiependence è disponibile in download gratuito ed è online anche sulle principali piattaforme di streaming (Spotify, Deezer, Apple Music, etc).

La “prefazione” a L’odore di benzina di Matteo Gorgoglione

I giorni di sole li vediamo da qui, i giorni di pioggia li vediamo da qui: e tutte le nostre giornate iniziano e finiscono nelle nostre finestre. Ci osserviamo dai profili, mai di fronte, mai di schiena. Qui, costretti e timorosi, camminiamo in queste stanze. E dobbiamo spingere la nostra testa e il nostro cuore nel profondo di noi stessi, per cercare immaginazioni nuove, piccole magnificenze, tentativi di evasione a prova di autocertificazione.

Niccolò Bosio scivola e dondola tra le rime, quelle più impervie e quelle più comuni, tenendo ben saldo il nottolino per entrare in stanze, oggetti, sentimenti. Tocca da vicino la parola rimpianto, senza mai nominarlo. Spinge più in là la parola nostalgia, senza mai nominarla. Racconta uno dieci o cento amori e solitudini indicando, alludendo, senza mai descriverli.

Le canzoni misurano le minime e le massime del tempo presente: si animano vasi di fiori, le caffettiere diventano le lancette del quotidiano, “i capelli bianchi sono come i traslochi della felicità”. “L’odore di benzina” è uno stato di cose a metà come a metà è il destino, l’odore tra l’attimo prima e l’attimo dopo, le promesse inevase e le milioni di lettere non spedite, come parole non dette. Parlano di progetti falliti, o meglio ancora svaniti in un leggerissimo puff, ma nulla è drammatico, continueremo a parlare di queste stanze, di questi letti sfatti, e ne suoneremo con timido narcisismo (perché la sfrontatezza sta solo nell’oblio dei falsi amori).

Niccolò Bosio scrive alla grande, perché gli piace vivere alla grande (come un grande artista che pochi conosciamo), e sembra non provare timore dell’amore romantico, quello che ti cambia la disposizione delle suppellettili domestiche (e mica solo quelle). L’amore raccontato nei film di Philippe Garrel (“Non suono più la chitarra”, “La gelosia”) dove ci sono spazi piccoli all’aperto e spazi immensi nelle case, come i discorsi sull’amore e dintorni nelle lunghe passeggiate nei film di Rohmer.

La canzoni de “L’odore di benzina” descrivono il conforto e la solitudine della coppia, ma non ne esce mai un incubo. Tratteggiano con delicatezza la gratitudine della vita insieme, il tenerissimo melò che solo per pudore non esprimiamo mai, se non da ubriachi o da folli. Magari senza quell’inciampo, magari senza quel silenzio, avremmo potuto essere altro, o meglio. Ma chi se ne frega, e vaffanculo. Tutto è un gioco, e niente e un gioco. Del dramma, dell’ amore e del caso, un passatempo sul tempo che passa, e un arrivederci alla giovinezza.

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Niccolò Bosio
L’ODORE DI BENZINA
© 202o Indiependence
℗ 2020 Niccolò Bosio
n° cat. NDP-2000003

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MUSICA E PRODUZIONE
Niccolò Bosio – musica, testi, produzione
Isacco Basilotta – clarinetto in “Mediocri”

FOTO COPERTINA
Gian Domenico Musu

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