“Where Dreams Are Made” è il titolo del nuovo album dell’artista italo-inglese Timothy Moore pubblicato da Ourtime/Believe. Le nuove tracce del progetto non guardano al decennio del grunge, bensì del britpop. La formula Timothy Moore si ottiene mescolando gli ingredienti base: Suede, Blur, Oasis e Pulp. Le star storiche di questo mondo british, il quadrilatero che ha segnato una generazione fino ad arrivare ai Supergrass. 

In un mondo sempre più incentrato sul web, cosa conta di più tra una pagina Facebook con tanti like o un buon disco? 

Per me un buon disco senz’ombra di dubbio! Il mondo della musica dovrebbe basarsi sulla musica!!! In realtà però probabilmente nel mondo di oggi contano di più i like. Anche se in tanti casi sono direttamente proporzionali alla musica e alla sua qualità, altre volte non hanno nulla a che vedere con la musica ma con aspetti molto più superficiali! Ci vorrebbe un intera giornata per approfondire questo discorso in quanto molto più complesso di quello che sembra!!! Mettete like all’intervista mi raccomando………

Un aspetto positivo ed uno negativo del fare musica?

Positivo: you’ll never walk alone! La musica non ti abbandona mai!!! È la donna perfetta! Bellissima, sexy, complicata e semplice allo stesso tempo, non si offende e ti tocca nel profondo!!! Negativo: quando una donna s’incazza son cazzi!!!

Credi che un artista debba schierarsi politicamente?/Approvi la politica nella musica?

Non credo ci sia il dovere di schierarsi politicamente! Un artista dovrebbe trattare gli argomenti che lo appassionano, torturano o fanno sentire bene, se uno di questi è la politica ben venga!!!!

Cosa ne pensi dell’attuale music business?

Penso che ci siano cose belle e cose brutte. In questo particolare momento se potessi cambierei qualcosa ma non sono Dio!!! Il pubblico è sovrano alla fine! In più in tutte le epoche sono stati composti capolavori ma anche atrocità!!!!

Credi che le nuove tecnologie aiutino il rapporto tra musicisti e pubblico o credi abbiano distanziato gli uni dagli altri?

Penso che siano un arma a doppio taglio! Nel senso che oggi qualsiasi artista (affermato o alle prime armi) può avere una sorta di riscontro immediato tramite le nuove tecnologie che però spesso non corrispondono al mondo reale e può portare a mancanza di contenuti e personalità create apposta per i famosi like! Io preferivo prima, quando se volevi parlare con il tuo idolo musicale lo dovevi inseguire nei meandri dei club o palazzetti per parlargli o scattare una foto dopo il concerto!!!

Qual è a tuo giudizio il confine tra indie e mainstream?

Per me sono solo etichette che vengono date alla musica per poterla incasellare. Non c è un confine. Etichettare non è il mio modo di affrontare un prodotto musicale in quanto per me il genere è irrilevante. Una canzone o mi piace o no, indipendentemente dal genere. Quindi, non saprei tracciare una linea di confine.

Cosa pensi del Crowdfunding? Lo ritieni un mezzo veramente utile per i musicisti?

Uhmmmm…. Per la mia esperienza i casi in cui funziona sono pochi! In più prevede uno sforzo che non è proprio del musicista! Chi sono io per giudicare però!!! Lo ritengo comunque uno strumento che non nuoce quindi non mi dà nessun fastidio. Se volete crowdfundarmi una bella vacanza l’accetto volentieri.

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