I Nonnon sono un gruppo gruppo versatile ed eterogeneo, che non vuole cristallizzarsi su di un solo genere musicale. Una band che spazia dal rock, passando per il folk, lo ska e la ballata intimistica – cantautorale, ma che non esclude sperimentazioni elettroniche e melodie dal sapore etnico, esprimendosi liberamente

Se doveste riassumere la vostra ultima produzione in tre parole quali sarebbero e perché?

Eterogenea, intimistica, complessa

Eterogenea perché racchiude diversi generi musicali seppur amalgamati dalla stessa mano. Intimistica perché racconta comunque sempre qualcosa di profondamente personale. Complessa perché la struttura del gruppo ci obbliga a studiare con attenzione ogni pezzo per riuscire a risultare sempre interessanti

Cosa cercate in un live da spettatori e cosa vi emoziona quando assistete a un concerto?

Un live è indimenticabile quando il coinvolgimento con i brani e con gli artisti è assoluto. Le emozioni più grandi derivano sempre da un testo evocativo o da una parte musicale completa

Qual è lo strumento o il suono che più di ogni altro incarna la vostra personalità?

Non uno strumento in particolare… è il risultato di tutti i nostri strumenti all’unisono che definisce perfettamente la nostra anima sonora. Più che lo strumento è l’avvicendarsi di diverse scene melodiche che vengono filtrate dalle nostre 6 personalità.

Disco o singolo, cosa ha più senso fare oggi?

Commercialmente dovremmo dire singolo, ma niente ha più fascino di un disco completo che racconta una storia o un percorso.

È più importante il live o essere presenti con costanza sui social?

I social sono senza ombra di dubbio un efficace canale d’informazione grazie alla loro immediatezza, ma un musicista – senza un live – è come un cuore che batte per metà. Certe emozioni non arrivano sui social.

Qual è il ricordo più bello legato alla musica che conservate?

La prima volta che la gente, a IL BARETTO ha ballato e cantato a memoria un nostro pezzo!

L’esperienza peggiore che vi sia mai capitata sul palco?

Quando non ci si sente è sempre l’esperienza peggiore. Purtroppo le “esperienze peggiori” sono facilmente ripetibili

Cosa vi ha spinto a fare musica?

La musica stessa. La consapevolezza di saper dare un proprio contributo e la voglia di raccontare le nostre emozioni.

3 brani che non possono mancare nella vostra playlist?

Impressioni di settembre (P.F.M.)

Radio GaGa (Queen)

Le buone maniere (Nonnon)

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