Classe 1987, Giorgia Bazzanti è una cantautrice che ha mosso presto i primi passi nella musica. Già a sei anni pianista con La Banda dello Zecchino d’Oro, nel 2014 è stata scelta da Eugenio Finardi per aprire alcuni live del suo Fibrillante Tour. Ha appena pubblicato il disco “Non eri prevista” prodotto da Guido Guglielmintetti (psr factory). 

Com’è nata la tua ultima produzione? C’è stata un’ispirazione particolare, e se sì quale?
Il mio nuovo disco “Non eri prevista” è prodotto dalla psr factory, l’etichetta discografica indipendente di Guido Guglielminetti (bassista, band leader e produttore di Francesco De Gregori) con cui collaboro da fine 2016. Tutto è iniziato con i primi due brani realizzati in studio di cui sono autrice e con i quali sono arrivata in finale ad Area Sanremo e tra i Top 20 di Area Sanremo Tour Videoclip 2017.

Quali sono le tue principali influenze?
Io amo particolarmente i cantautori e credo che la più grande influenza venga da lì. Mi piace anche sperimentare!

Come nascono i tuoi brani?
Giro sempre con carta e penna! A volte vengono prima le parole, altre volte la musica, non ho una regola ferrea da seguire. Poi ci si lavora in studio.

Cosa conta di più tra una pagina Facebook con tanti like o un buon disco?
Quello che si è fatto prima e che si fa “nel mezzo”! Il proprio percorso, lo studio, una ricerca continua, le relazioni umane ed artistiche che ci arricchiscono, il duro lavoro, il mettersi in gioco con forza, coraggio, tenacia ed umiltà.

Un aspetto positivo ed uno negativo del fare musica?
La musica fa scavare dentro se stessi (scuotendoci anche quando non vorremmo) e, allo stesso tempo, ha una funzione catartica di purificazione.

Credi che un artista debba schierarsi politicamente? Approvi la politica nella musica?
Credo nel rispetto di ciò che è umano. Credo nella forza dell’empatia. Credo nei messaggi a favore di tutto ciò.

Come pensi incida l’esser attori nel mondo musicale nel campo delle relazioni personali?
Penso che sia un particolare modo per capire chi hai intorno, chi ti sostiene e chi ti è sempre accanto. Un modo per apprezzare spesso il valore della compagnia ma anche della solitudine. E penso che avere un lato artistico ci possa rendere più sensibili (o almeno spero sempre sia così).

Un artista (vivo o morto) con cui faresti un featuring?
Nel disco ci sono dei featuring che non mi sarei mai immaginata fino a qualche anno fa; credo di aver realizzato già un bel sogno!

Quando ti sei ubriacata l’ultima volta?
ahahahahah non ve lo dico!

Domande da pistola alla tempia, da rispondere senza tergiversare:
Beatles o Rolling Stones? Beatles E Rolling Stones
Venditti o De Gregori? Non potrei non rispondere De Gregori!
Pasta o pizza? Pasta
Birra o vino? Vino
Chitarra o pianoforte? Dipende da chi suona!
Arrivederci o addio? Dipende a chi è rivolto!
È più Umberto Tozzi il Rod Stewart italiano o è più Rod Stewart l’Umberto Tozzi scozzese? Ho usato tutto il tempo della risposta ad immaginare Umberto Tozzi scozzese!

Progetti per il futuro?
Vivermi questo presente

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