Originaria di Thun, Veronica Fusaro è una cantatutrice che affonda le radici del suo stile nelle sonorità pop e soul . Con lei abbiamo parlato di musica, social e di quella volta con Mark Knopfler…
Se dovessi riassumere la tua ultima produzione in tre parole quali sarebbero e perché?
Caldo, organico e onesto. L’intero nuovo EP è influenzato da queste tre parole. Volevo tuffarmi più a fondo nel mondo dell’anima, degli strumenti e dei testi che ne derivano.
Cosa cerchi in un live quando assisti in qualità di spettatrice?
I brividi, i momenti da pelle d’oca. Difficile spiegare come o perché accadano, immagino ci siano diverse ragioni. Di solito sono i momenti in cui mi rendo conto che la persona sul palco sta dando tutto.
Quale strumento o suono incarna maggiormente la tua personalità?
Questa è una bella domanda! Credo una chitarra acustica o una Tele (Fendere Telecaster). Non sono sicura. Credo sceglierò una Telecaster con un bel riverbero e un suono jazz molto caldo. Funziona con una band o da soli. Non sono sicura però che rappresenti la mia personalità, lascerò la scelta ad altri.
Disco o singolo, cosa ha più senso fare oggi?
Per me non ha importanza. Una canzone può significare tanto per un artista quanto un disco intero. Naturalmente un album è una pietra miliare per un artista. Adoro gli album. Immagino che la combinazione tra le due cose diventerà una squadra vincente: una bellissima canzone che finirà su un album con canzoni ancora più belle.
Ha più importanza suonare dal vivo o essere presenti sui social con costanza?
Prima la musica. Sempre!
Qual è il tuo più bel ricordo legato alla musica?
Di recente ho aperto per Mark Knopfler all’Anfiteatro di Nimes, in Francia. Lo show era sold out e c’erano 13k persone sedute in quella bellissima arena. Trovarmi su quel palco da sola è stato travolgente.
Il ricordo peggiore invece?
Una volta che la batteria della mia chitarra ha smesso di funzionare nel bel mezzo di una canzone. Non c’era nessuno che poteva portarmi l’altra mia chitarra e non sapevo esattamente a cosa era dovuto il malfunzionamento ma anche così si impara e si cresce.
Cosa ti ha spinto a diventare una musicista? r
La musica può essere una cosa magica…vedere le persone piangere ai concerti dei loro artisti preferiti. La musica fa ballare o sorridere le persone, non so penso ci sia qualcosa di bello e affascinante. Il fatto che alcune parole o melodie possano toccare un cuore umano così profondamente è semplicemente meraviglioso.