Abbiamo incontrato Claudia Guaglione, in arte Galea che ha appena pubblicato il singolo Diverso, uscito dopo aver partecipato a X factor e aver vinto il prestigioso contest Sony/ATV.
Se dovessi riassumere la tua ultima produzione in tre parole quali sarebbero e perché?
Impegnativa, anche perché ho dovuto conciliarla con un trasloco.
Entusiasmante, perché ho sentito il brano essere accompagnato per la prima volta da più strumenti che non fossero la mia chitarra.
Formativa, perché è stata la mia prima vera e propria esperienza in studio.
Cosa cerchi in un live da spettatore e cosa ti emozIona quando assisti a un concerto?
Non cerco niente in particolare, penso che il fatto di emozionarsi dipenda anche dai ricordi legati a determinate canzoni e al vissuto di ognuno di noi.
Qual è lo strumento o il suono che più di ogni altro incarna la tua personalità?
Probabilmente il flauto, delicato la maggior parte delle volte ma fastidioso se suonato con insistenza.
Disco o singolo, cosa ha più senso fare oggi?
Non credo ci sia una cosa che abbia “più senso”. Secondo me ha senso ciò che è fatto sotto la spinta di un’esigenza e non per noia o per soldi.
É più importante il live o essere presenti con costanza sui social?
Senza dubbio il live, è lì che avviene il riscontro effettivo con gli ascoltatori. Tutto il resto è fumo.
Qual è il ricordo più bello legato alla musica che conservi?
Legato alla musica in generale, direi alcuni dei concerti che più ho apprezzato o il momento in cui ho scoperto artisti che mi sono rimasti nel cuore. Il ricordo più bello legato alla mia musica, invece, è stato probabilmente quando ho preso in mano la mia prima chitarra.
L’esperienza peggiore che ti sia mai capitata sul palco?
Non mi viene in mente niente di troppo grave. In generale sono molto imbranata, faccio cadere cose e mi dimentico di accendere ciabatte e amplificatori.
Cosa ti ha spinto a fare musica?
Direi la sensazione che la musica sia inequivocabilmente la mia strada, ma potrei anche sbagliarmi.