PARLATECI DEL VOSTRO ULTIMO LAVORO. COSA VI HA ISPIRATO NELLA COMPOSIZIONE?

Il  nostro primo lavoro è un album particolare, intitolato “Il Deposito dei Sogni” in cui sono raccolti nove brani, è appunto il deposito dei nostri sogni irrealizzabili, intimi, sogni grandi e importanti per ognuno di noi. È anche un modo per dare forza alle persone che ci ascoltano, ci sono persone fragili che magari hanno bisogno di musica come la nostra. Questo lavoro è nato grazie alle nostre esperienze personali, grazie alla musica una persona in difficoltà può ritrovare la forza per andare avanti.

QUALI SONO LE VOSTRE PRINCIPALI INFLUENZE?

Il nostro genere racchiude molto stili musicali, siamo influenzati dal rock anni 80/90, e dalla musica pop moderna. Tra di noi abbiamo stili musicali completamente diversi  ed è questo il nostro punto di forza. Abbiamo cercato di creare un nostro stile pop rock molto accattivante e ballabile, che racchiudesse la spinta musicale del rock con la melodia moderna del pop.

COME NASCONO I VOSTRI BRANI?

I nostri brani nascono spontanei, stando insieme, parlando e scherzando. Abbiamo la passione per la musica che ci unisce, partiamo da un giro di chitarra o da un testo, a volte nascono canzoni nuove anche mentre facciamo un soundcheck per una serata. Se siamo tutti d accordo parte il lavoro vero e proprio. Ognuno di noi mette il proprio e nasce la canzone.

IN UN MONDO SEMPRE PIÙ INCENTRATO SUL WEB COSA CONTA DI PIÙ TRA UNA PAGINA FACEBOOK CON TANTI LIKE E UN BUON DISCO?

Nel mondo di oggi, sicuramente una pagina facebook ben curata è molto importante, avere tanti like ti fare bella impressione con le persone, ma quando sei sul palco devi saper suonare, soprattutto devi far vedere la passione che hai, quindi sicuramente sceglieremmo un buon disco. I like sono passeggeri, una canzone è per sempre.

VI RICONOSCETE NELLA DEFINIZIONE DI ARTISTI INDIE?

Non proprio. Se per “artista indie” si intende musica alternativa con ritmi ballabili allora ok, ma preferiamo vederci in chiave rock. La nostra musica deriva dal rock vero e proprio.

“Il music business di adesso è incentrato non più sulla qualità, ma sulla quantità di persone che pagano per un certo tipo di musica.”

COSA PENSATE DELL’ATTUALE MUSIC BUSINESS?

L’attuale music business purtroppo secondo noi ha preso una piega diversa rispetto a quello per cui è nato. Adesso si da più spazio ad un brano con poca sostanza, se non addirittura senza, ma che magari ha un ritmo creato in due secondi con un applicazione, piuttosto che magari ad un gruppo come il nostro che ci mette cuore e sudore per creare musica, noi abbiamo studiato, siamo in grado di scrivere e leggere la musica, sappiamo quello che facciamo. Ci sono artisti moderni che non sanno nemmeno cosa sia uno spartito (ridacchia). Il music business di adesso è incentrato non più sulla qualità, ma sulla quantità di persone che pagano per un certo tipo di musica. I tempi cambiano e dobbiamo cercare di fare un buon lavoro anche con l’aspettativa di questi tempi.

CREDETE CHE LE NUOVE TECNOLOGIE AIUTINO IL RAPPORTO TRA MUSICISTI E PUBBLICO O CHE ABBIANO DISTANZIATO GLI UNI DAGLI ALTRI?

Sicuramente senza tutta questa tecnologia, tempo fa, c’era più rapporto tra musicista e pubblico. Adesso una persona può creare il suo impero di fama anche solo attraverso uno schermo, il live viene dopo, se fai tanti like allora puoi suonare di fronte a 30.000 persone. I più grandi artisti del passato hanno iniziato a suonare nei locali, proprio come noi. Noi usiamo la tecnologia per la nostra pubblicità, ma la nostra bravura la facciamo vedere e sentire quando facciamo un live, non davanti ad una telecamera.

QUAL È IL CONFINE TRA INDIE E MAINSTREAM?

L’indie non è mainstrem, il confine sta nel giudizio personale, adesso magari ha preso piede come genere, ma non lo definiremmo mainstream. Un genere mainstream è la trap ad esempio, ormai tutti i ragazzi adorano questo nuovo genere ed è tutto l’opposto di quello di cui abbiamo parlato fino ad ora. La musica è un’altra cosa.

COSA PENSATE DEL CROWDFUNDING? LO RITENETE UN MEZZO VERAMENTE UTILE PER I MUSICISTI?

Il crowfunding è utile se creato e portato avanti nel modo giusto. Potrebbe aiutare ad avviare progetti musicali a persone che non hanno la possibilità economica di partire. Potrebbe essere molto utile per i musicisti come noi. Magari non è essenziale, noi abbiamo sudato, c’è voluto tanto duro lavoro, nessuno di noi è ricco, ma con pazienza e perseveranza abbiamo creato un bel progetto che stiamo portando avanti con altrettanta tenacia e voglia di fare. Dipende sempre dall’obiettivo che vuoi raggiungere.

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