1 – In un mondo sempre più incentrato sul web, cosa conta di più tra una pagina Facebook con tanti like o un buon disco?
Dipende da che idea e prospettive si hanno nei confronti della musica. Per noi conta un ottimo disco e soprattutto vivere a livello intensamente umano ogni fase, sia durante la creazione che tutto quello che ne segue.
2 – Un aspetto positivo ed uno negativo del fare musica?
Un aspetto positivo è proprio riportare le proprie sensazioni in arte, il negativo è notare quanta gente non arrivi a comprenderla realmente e resta ancorata alla superficie. Però quanta goduria quando vieni capito.
3 – Credete che un artista debba schierarsi politicamente?/Approvate la politica nella musica?
Non necessariamente, l’arte è libera.
4 – Cosa ne pensate dell’attuale music business?
Non ce ne frega francamente nulla, noi abbiamo semplicemente l’impulso di fare musica ed esternarla. Ognuno di noi lavora, è normale che se si ricava qualcosa con la propria arte si ha più tempo a disposizione e più tranquillità per farla.
5 – Credete che le nuove tecnologie aiutino il rapporto tra musicisti e pubblico o che abbiano distanziato gli uni dagli altri?
Il web è un’arma a doppio taglio, ha dato e da benefici in ogni settore ma allo stesso tempo distrugge, dipende sempre da chi e da come lo si utilizza, noi preferiamo il contatto diretto con le persone, tant’è vero che regaliamo le copie dei nostri cd a tu per tu a ogni occasione ci piace il contatto diretto, senza filtri, internet lo utilizziamo in concomitanza per far arrivare la musica a più persone possibili è il mezzo più veloce per raggiungerle a distanza. Per un discorso più generale pensiamo che le nuove tecnologie ci hanno distanziato gli uni dagli altri in modo molto pesante, senza che tutti ce ne accorgessimo e su vari livelli, è spaventoso osservare certi comportamenti, ad esempio la smisurata mania di fare e postare foto in situazioni dove sarebbe più un arricchimento interiore viversi quegli attimi, è tutto un voler dimostrare senza più guardarsi dentro…il discorso sarebbe veramente lungo e pieno di sfaccettature comunque, è pieno di anime spente e noi ci rifugiamo con la nostra musica insieme a chi se ne accorge.
6 – Qual è a vostro giudizio il confine tra indie e mainstream?
Ognuno fa quello che vuole e ascolta quello che vuole… i confini li abbiamo superati da un bel pezzo su parecchi fronti.
7 – Cosa pensate del Crowdfunding? Lo ritenete un mezzo veramente utile per i musicisti?
Il Crowdfunding è un mezzo fantastico per chi crea, si è rivelato in moltissime situazioni una mossa vincente, per quanto riguarda il rap basta prendere il caso di Egreen.